Corte Grande di Canedole

Corte che ha subito numerosi interventi di ampliamento nell'800

La corte di Canedole nell’attuale assetto è il risultato degli interventi di ampliamento che si susseguono durante l’Ottocento. I baroni Franchetti sono proprietari della tenuta dal 1876 al 1938. Sulla cimasa posta alla sommità del prospetto del fabbricato adibito a stalla e posto in fregio all’ingresso, spicca lo stemma della famiglia Franchetti composto da uno scudo tra due cornucopie traboccanti di frutti al cui centro si trova una goticheggiante lettera F e attorno uno svolazzante cartiglio con il motto “Honor Labor”. La corte, prima dell’ampliamento ottocentesco, era perimetrata da un reticolo idrico, occupava metà della superficie corrispondente all’attuale cortile d’ingresso ed era delimitata da due stecche di fabbriche disposte perpendicolarmente, con un impianto ad “L”. 

Con gli interventi ottocenteschi si raddoppiano il portico e il granaio esistente, ampliando probabilmente l’originaria architettura; si demolisce la parte di costruzioni che delimitava la corte trasversalmente e si realizza in continuità con il granaio il palazzo padronale di gusto neorinascimentale, con le adiacenti case dei salariati. Il nuovo e più ampio invaso della corte è chiuso imprimendogli un impianto a “C”, tramite l’aggiunta di due ali di fabbricati di cui quella di destra è composta da alcune case dei salariati, una torre e una stalla con fienile, mentre quella di sinistra è costituita da una lunga barchessa con due basse torrette all’estremità. All’interno degli spazi di pertinenza della corte, sino al 1938, si trovava il mausoleo dei Franchetti con le tombe di famiglia.

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